Gli invisibili
Il progetto “Sportello d’ascolto per tutti” di San Baronto nasce dal desiderio di dare voce, e nel nostro piccolo anche risposte, a tutte quelle persone che spesso nella nostra società non trovano ascolto ai loro bisogni passando tra l’indifferenza e diventando piano piano “Invisibili” agli occhi di tutti noi. Questo progetto ha trovato casa all’interno della Comunità Solidale ed è in rete con in Centro d’Ascolto Interparrocchiale della Caritas di Lamporecchio. Lo “Sportello d’ascolto per tutti” ha sede nei locali del Circolo Arci di San Baronto.
L’attenzione è rivolta principalmente ai ragazzi ospiti del CAS di Casa di Monte, anche se naturalmente siamo a disposizione di chiunque abbia bisogno di parlare e trovare supporto alle sue necessità.
Da premettere che l’arrivo di un gruppo di migranti in un nucleo sociale già costituito, molto spesso non è vissuto dagli abitanti come un’opportunità di scambio e di solidarietà ma al contrario come una minaccia alla propria identità e alla sicurezza.
Lo sviluppo positivo delle relazioni è connesso a numerosi fattori come: il livello d’informazione elargita, il grado di coinvolgimento dei cittadini nelle varie attività svolte dagli stranieri e dalla costante presenza delle istituzioni. È necessario agire concretamente con progetti percorribili per favorire ed accelerare l’integrazione attiva dei profughi. L’inattività e la non integrazione, se protratte nel tempo, potrebbero avere conseguenze destabilizzanti.
I migranti nel periodo di attesa del riconoscimento del diritto a soggiornare nel nostro territorio sono accolti nei C.A.S. (centri di accoglienza straordinaria) fino al riconoscimento dello Status di rifugiato o altri motivi umanitari.
Si parla certe volte di diversi anni.
In questo lungo periodo i ragazzi (si tratta maggiormente di giovani appena maggiorenni) intraprendono un percorso lavorativo anche se abbandonati spesso a se stessi.
Al momento del riconoscimento del titolo di soggiorno perdono le misure di accoglienza nei C.A.S.
Successivamente è previsto una sorta di Progetto successivo di circa 6 mesi oggi SAI (ex SPRAR Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati costituito da una rete di enti locali finalizzato alla realizzazione di progetti di integrazione) e altri successivi con l’obiettivo di integrazione.
Con i ragazzi del CAS abbiamo individuato delle priorità, che vanno dai bisogni primari a quelli più complessi che riguardano l’aggiornamento dei documenti e il districarsi nella burocrazia che presiede ad ogni azione che loro devono compiere nel quotidiano sia per lavorare che per cercare una prima occupazione. La prima difficoltà emersa è la mancata conoscenza della lingua italiana, ostacolo non da poco se devono comunicare un qualsiasi bisogno; per questo è nato un progetto “GLI INVISIBILI”.
Attività:
1. INCONTRIAMOCI
Tutti a scuola -Progetto di sensibilizzazione alla lingua italiana per crescere tutti insieme.
Il progetto di prima alfabetizzazione “Tutti a scuola” che si tiene ogni martedì pomeriggio dalle ore 17,00 alle ore 19,30 nei locali del circolo ARCI di San. Baronto. Intorno a questo progetto si sono unite numerose persone provenienti da esperienze lavorative diverse ma tutte accomunate da grande entusiasmo, voglia di mettersi in gioco ma soprattutto mettere al servizio degli altri quel po' di conoscenza ed esperienza di vita che ognuno di noi si porta dietro. Il risultato finora è stato una buona partecipazione dei ragazzi che con entusiasmo partecipano alle lezioni del martedì con tanta voglia di imparare, di migliorarsi, contenti di trovare accoglienza, ascolto e disponibilità nei loro confronti. Da parte nostra è sicuramente una bellissima esperienza densa di emozioni e di notevole impatto umano da cui sicuramente usciamo arricchiti e ci trova determinati a proseguirla perché percepiamo in questi ragazzi grande forza e determinazione e l’avere trovato un luogo dove almeno una piccola parte dei loro bisogni può trovare accoglimento pensiamo possa rendere un po' più sereno il loro passaggio.
Tale incontro settimanale, oltre al progetto di sensibilizzazione della lingua, è un momento di incontro, capire i bisogni reali dei ragazzi, distribuzione vestiti, prenotazioni visite mediche, controllo documenti e qualsiasi altro tipo di necessità emerga oltre alla consueta merenda offerta dal Circolo Arci.
A fine serata tutti i ragazzi, anche quelli che rientrano da lavoro che si fermano per socializzare, vengono riaccompagnati dai volontari con i propri mezzi in struttura.
2. DIFFERENZIAMO
Crescere tutti come cittadini.
Un altro passaggio necessario per favorire l’integrazione è aiutare i ragazzi ospiti a diventare cittadini responsabili sensibilizzandoli verso una corretta gestione dei rifiuti.
Spesso tendono ad abbandonare per strada (bottiglie, mascherine, contenitori del cibo…), inoltre il piazzale esterno della struttura dove risiedono è cosparso di ogni genere di rifiuto e questo comporta una situazione igienico sanitaria non idonea.
Abbiamo organizzato degli incontri per responsabilizzarli e far capire loro i danni che deriva dallo smaltimento non adeguato dei rifiuti. Il progetto prevede di organizzare una giornata “PULIAMO L’AMBIENTE” con la collaborazione del Comune di Lamporecchio dedicata alla pulizia da effettuarsi nei pressi della struttura di accoglienza in modo da far vedere operativamente come viene effettuata la raccolta differenziata. Importante è anche il supporto di Alia che fornisca nuovamente il materiale necessario per effettuare la raccolta.
3. RACCONTIAMO DI NOI PER CRESCERE TUTTI
Partire dai cittadini più giovani che ogni giorno si trovano fianco a fianco con compagni che provengono da altre parti del mondo ma che per loro sono semplicemente amici, compagni di banco, di gioco e con cui condividono le stesse ansie e aspettative. Partire dalla scuola, dai ragazzi, vuol dire arrivare a tante famiglie, perché ognuno di loro tornando a casa racconterà la propria esperienza diventando forieri di un messaggio di inclusione necessario e a cui nessuno di noi può sottrarsi. Ora più che mai è necessario agire concretamente con progetti percorribili per favorire ed accelerare l’integrazione attiva dei profughi, far sì che diventino una concreta risorsa ed opportunità per tutti noi. Questo tipo di iniziativa è rivolta anche ai cittadini con un programma che percorre tutti i circoli/ sedi del nostro territorio.
4. FIANCO A FIANCO
Scoprirci per crescere tutti
Il progetto Fianco a Fianco ha l'obiettivo di sostenere i giovani adulti richiedenti asilo che si trovano temporaneamente presso il centro di accoglienza a San Baronto.
L'intervento prevede l'accoglienza da parte di una famiglia volontaria (coppie, con o senza figli, e persone singole) presso la propria abitazione per alcuni momenti di condivisione (es. pranzo o cena in famiglia), la condivisione con i ragazzi di alcuni momenti di vita quotidiana sul territorio (gite, uscite al cinema, camminate in compagnia, merende) ed il supporto in alcune pratiche burocratiche a seconda dei bisogni specifici di ciascuna persona ( es. accompagnamento presso il centro per l’impiego, a visite mediche, ecc. ).
Non sono richiesti requisiti di età o particolari titoli di studio; serve solo capacità di accoglienza e reale disponibilità di tempo.
5. LAVORO e FORMAZIONE PER TUTTI
Integrarsi per iniziare una nuova vita.
Non è solo un mezzo indispensabile per rafforzare il senso individuale di utilità e appartenenza, ma anche per fornire risorse finanziarie.
Il lavoro è centrale anche per altri aspetti, in particolare per il suo ruolo di meccanismo di socializzazione, di fonte di scambio sociale e di identità individuale.
Pertanto, il lavoro può essere visto come un pilastro fondamentale dell’organizzazione sociale, ma anche, in larga misura, come un pilastro importante dell’organizzazione esistenziale dell’individuo. È una caratteristica fondamentale di molte dimensioni dell’integrazione sociale, come la salute, l’alloggio e le reti interpersonali.
L’obiettivo è avvicinare i ragazzi al
Centro per l’impiego alla cittadinanza come forma di integrazione unendo i loro bisogni con quelli della comunità oltre alla frequenza del C.P.I.A per ottenere la certificazione della conoscenza base della lingua italiana.
Il progetto ha la funzione di mediare con i bisogni di tutti fornendo anche indicazioni di consulenza per eventuali assunzioni anche limitate a brevi periodi.
6. UNA CASA ANCHE NOI
Alcuni ragazzi appena maggiorenni anche se hanno intrapreso un percorso lavorativo per una serie di motivi si verifica spesso un problema importante:
l’emergenza abitativa.
Nonostante la maggior parte di loro prestano attività lavorativa, una grande risorsa umana attuale anche per la tipologia di lavori svolti, i contratti di lavoro non garantiscono sicurezza per i proprietari degli immobili da locare.
L’obbiettivo è sostenere i ragazzi durante tutti i passaggi dai primi approcci con il proprietario della casa, accordi preliminari, contratto di locazione, spese, utenze, arredamento ecc.
Inoltre prevede una figura che contribuisce al mantenimento dell’appartamento in perfetta pulizia e igiene collaborando in stretto rapporto con i coinquilini con l’obiettivo di educarli nella gestione della casa nonché di favorire la personale autonomia spendibile nella vita sociale e lavorativa.
7. VAI E PEDALA
Accorciare le distanze e allo stesso tempo dare un altro senso alla vita.
Ci sono chilometri che senza un pedale e senza una macchina sembrano lunghissimi. Quando poi sono necessari, anzi indispensabili, per riuscire a muoversi e portare anche casa un misero stipendio, diventano infiniti. Un problema non di poco conto.
I giovani migranti fanno parte del gruppo di migranti che ha imboccato la strada dell'accoglienza diffusa, che si concretizza nella permanenza all'interno di abitazioni messe a disposizioni delle cooperative da privati cittadini.
Spesso i luoghi di lavoro sono distanti diversi chilometri dalla residenza dei giovani migranti: una bella sfacchinata da compiere ogni mattina e ogni sera.
Donare una bicicletta potrebbe essere un bel gesto per iniziare a pedalare in questa nuova vita.
8. CAMMINARE IN SICUREZZA
Per molti cittadini è inevitabile camminare per strada, nonostante sia una delle abitudini più salutiste per sé e per l’ambiente, per alcuni è l’unico mezzo di trasporto per raggiungere la propria abitazione o il luogo di lavoro quando siamo privi di altri mezzi, ma farlo nel modo giusto può sicuramente ridurre i rischi di essere investiti.
Il pericolo infatti aumenta vertiginosamente tutte le volte in cui ci si trova a camminare per strada al buio o fuori dal centro abitato.
Ci sono tanti motivi per cui ci si può trovare a camminare per strada, questo è il caso degli ospiti del C.A.S. di Casa di Monte di San Baronto. La strada che percorrono è priva di illuminazione e il tragitto è di circa quarantacinque minuti spesso durante le ore notturne o di poca illuminazione.
Per questo il nostro impegno è sensibilizzarli alla sicurezza durante il loro cammino a piedi e in bicicletta per i più fortunati.
9. IGIENE E SALUTE
Come avere una buona igiene personale.
Prendersi cura della propria igiene personale è essenziale per mantenersi in buona salute. Ecco gli accorgimenti indispensabili.
Oltre ad essere fonte di disagio e bassa autostima, una scarsa igiene personale può provocare un aumento di incidenza delle infezioni: il nostro organismo, infatti, entra quotidianamente in contatto con milioni di microrganismi, che seppur siano per la maggior parte innocui, possono talvolta causare problemi alla pelle o (qualora penetrino all’interno dell’organismo) disturbi di vario genere. Questi sono i motivi per cui da settembre verranno previsti degli incontri per educare i ragazzi ad assumere quegli accorgimenti fondamentali per mantenere una corretta igiene personale.
10. CONDIVIDIAMO LA TAVOLA PER IL BENESSERE DI TUTTI
Tutto nasce il 14 maggio 2023 in seguito a una donazione di un cittadino verso un ragazzo ospite del CAS di Casa di Monte per il ritrovamento di documenti.In tale occasione abbiamo invitato tutti i ragazzi a un a sorta di brunch presso una abitazione privata cucinando per loro e con loro cose tipiche dei loro paesi condividendo la tavola insieme. La partecipazione nonostante il maltempo è stata numerosa e la condivisione della tavola strumento di grande integrazione. Il cibo diventa l’occasione per fare amicizia, scambiarsi esperienze, essere informati su ciò che fa bene alla salute.
Uno
strumento per contrastare la solitudine e promuovere l’integrazione. Il cibo non è soltanto nutrizione, una necessità fisiologica, ma dai tempi più remoti rappresenta un sinonimo di condivisione e piacere. Dalla tavola sono passate le più importanti decisioni, ma anche le migliori amicizie. È innegabile come spesso il cibo diventi strumento di compensazione emotiva, una sorta di anestetico per le sofferenze, un antistress, il mezzo più facilmente accessibile per colmare vuoti emotivi. Ma è altrettanto vero che di frequente la tavola diventi il più potente strumento comunicativo. Per questo motivo presso il Circolo Arci di San Baronto è stata fatta una cena a tema: LA FESTA DELLA CONDIVISIONE MULTICULTURALE: FRATELLI TUTTI.
11. MEDIAZIONE CULTURALE E PROGETTO SOLEIL
Il progetto
S.O.L.e.IL ( Servizi di Orientamento al Lavoro ed Empowerment Interregionale per un sistema Legale) mira all’integrazione sociale, sanitaria, abitativa e lavorativa di cittadini di paesi terzi vittime potenziali di sfruttamento lavorativo in diversi settori economici - in particolare l’agricoltura, la logistica, il settore edile.
La Comunità Solidale Lamporecchio con il Progetto Invisibili ha collaborato con il Centro per l’impiego di Pistoia per la formazione di un volontario per offrire un servizio di mediazione linguistica al fine di interagire meglio con i migranti.